L’obelisco è un elemento architettonico che non sembra far parte della tradizione di Roma.
In effetti, la sua massima importanza e diffusione si ebbe nell’antico Egitto. Gli architetti egizi, infatti, erano soliti piazzare obelischi all’ingresso dei maggiori templi, a simboleggiare il dio Ra, il Sole. Inoltre, essi erano considerati dimora del dio stesso che si credeva esistesse al suo interno.
Storia degli obelischi romani
Obelischi ed imperatori romani
I Romani se ne interessarono a partire dalla turbolenta conquista dell’Egitto nel I sec. a.C e, a quanto pare, ne rimasero letteralmente affascinati ! Essi fecero prelevare e deportare a Roma parecchi obelischi sia per abbellire i circhi e le arene della città, sia per affermare la propria supremazia.
Nell’antica Roma consoli ed imperatori furono affascinati dagli obelischi egizi. Il potere magico che tradizionalmente sprigionavano indussero i romani a decorare la città con questi elementi considerati il collegamento tra Cielo e Terra, sostegni magici sui quali poggiava la volta celeste.
Questi superbi monumenti erano considerati l’espressione più antica ed astratta della luce solare: il vertice era il punto di partenza dei raggi, lì risiedeva il centro stesso del potere solare, simbolo di quello divino; la base invece figurava come la materia informe che la luce avrebbe dovuto trasformare in cosmo.
L’associazione regalità-divinità solare-obelischi ottenne la piena legittimazione. Erigere un obelisco diventò una pratica culturale dell’oligarchia romana, ora legittimata anche dalla civiltà egizia.
Obelischi e papi
Il rapporto tra Roma ed obelischi non terminò con la fine dell’impero romano. Anzi, con l’avvento della Roma dei papi gli obelischi subirono la stessa sorte di altre strutture romane, vennero “cristianizzati” e utilizzati per abbellire le piazze della Roma papalina.
Pioniere fu il marchigiano Felice Peretti, chiamato papa Sisto V. Leggenda racconta come il papa fu costretto a sollevare gli obelischi perché allarmato dalle continue riunioni di maghi e streghe miscredenti, i quali interpretavano le formule magiche contenute nei geroglifici e ne usavano gli incantesimi. Più verosimilmente il papa utilizzò il riposizionamento degli obelischi antichi per affermare la potenza della Chiesa e del suo papato. Sisto V rese possibile ciò che anche Michelangelo dichiarò impossibile, il sollevamento dell’obelisco neroniano di piazza San Pietro. Da Sisto V in poi, i papi decisero di abbellire i luoghi della cristianità collocando gli obelischi nelle piazze più belle di Roma.
Sensazionale esempio fu l’operato di papa Innocenzo X, rappresentante della potente famiglia Pamphilj, il quale commissionò all’architetto e scultore Gian Lorenzo Bernini il recupero dell’obelisco scoperto nell’area della villa di Massenzio, spezzato in quattro pezzi. Bernini obbedì e lo innalzò al centro di piazza Navona nella sua fontana.
Molti altri obelischi vennero alzati e spostati dai papi nel corso dei secoli, tutto ciò rese Roma la città con più obelischi al mondo, 13 sono “antichi” e molti altri vennero eretti a partire dal XIX.
La consacrazione di un obelisco
Il primo venerdì dopo l’installazione di un obelisco, un Vescovo doveva celebrare una messa solenne per la SS. Croce nella chiesa innanzi. Dopo la messa, il Vescovo doveva andare in processione con tutto il clero verso il monumento, li giunto doveva procedere alla benedizione della croce posta a terra e che poi veniva innalzata sulla punta della guglia. Poi l’obelisco era oggetto di diversi esorcismi il cui scopo era di scacciare qualsiasi “influenza maligna” residua, legata alle sue origini pagane. Un chiaro riferimento a questi rituali è inciso sul lato occidentale dell’Obelisco Vaticano, in cui leggiamo: “Ecco la Croce del Signore, fuggite, o schiere nemiche. Il leone della tribù di Giuda ha vinto”.
In ultimo, l’obelisco veniva cosparso d’acqua benedetta e si procedeva a scolpire con un coltello una croce sulle quattro facciate. Grazie a questa liturgia il monumento entrava nel culto cristiano di Roma.
I 13 Obelisci antichi di Roma
![]() | OBELISCO DI PIAZZA SAN GIOVANNI IN LATERANO | 32.18 m XV sec. a.C granito rosso |
![]() | OBELISCO DI PIAZZA SAN PIETRO | 25.5 m granito rosa Heliopilis |
![]() | OBELISCO FLAMINIO | 24 m 1318-1304 a.C Heliopolis |
![]() | OBELISCO DI PIAZZA MONTECITORIO | 21.79 m 595 – 589 a.C. Heliopolis |
![]() | OBELISCO DI PIAZZA NAVONA | epoca Domiziano cave di Aswan |
![]() | OBELISCO ESQUILINO | 14,75 metri |
![]() | OBELISCO DI PIAZZA DEL QUIRINALE | I secolo d.C Roma granito rosso di Assuan |
![]() | OBELISCO DI TRINITÀ DEI MONTI | epoca romana |
![]() | OBELISCO DEL PINCIO | II sec. d.C. Roma |
![]() | OBELISCO DEL PANTHEON | 6.34 m XIII secolo a.C. Heliopolis |
![]() | OBELISCO DI PIAZZA DELLA MINERVA | 5.47 m 589 – 570 a.C. |
![]() | OBELISCO DI DOGALI | 16.92 XIII secolo a.C. Heliopolis |
![]() | OBELISCO DI VILLA CELIMONTANA | 2.68 m XIII secolo a.C. Heliopolis |
Obelischi moderni di Roma
![]() | OBELISCO DI VILLA TORLONIA | XIX sec. alti 10 m. 2 obelischi |
![]() | OBELISCHI DI VIA DELLA CONCILIAZIONE | 1936-1950 |
![]() | OBELISCO DEL FORO ITALICO | 1932 marmo di Carrara |
![]() | OBELISCHI DI VILLA BORGHESE | XIX sec. |
![]() | OBELISCO DELL’EUR | 1937-1952 alto 45 m. marmo di carrara |
![]() | OBELISCHI DI PIAZZA DEI CAVALIERI DI MALTA | XVIII sec |
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