Piazza in Piscinula con la sua graziosa chiesetta il cui campanile romanico, di modeste dimensioni, nasconde la più antica e più piccola campana esistente a Roma, con incisa una iscrizione a caratteri gotici e datata 1069; grazie alle sue dimensioni riuscì a scampare ad una fine poco dignitosa.
Il pugliese Roberto il Guiscardo fece incetta, durante il saccheggio di Roma del 1084, di tutte le campane che riuscì a prendere sicuramente per fonderle e ricavare a buon mercato il materiale per costruire delle armi. In quell’anno Roma fu spogliata di tutte le sue campane: non se ne trovava più una neanche pagandola a peso d’oro. Quella in Piscinula si salvò perché il ” Barbaro ” così era chiamato Roberto il Guiscardo, ritenne che non valeva la pena far tanta fatica per tirar giù una campana dalla quale si sarebbe ricavato a malapena il bronzo per la punta di una lancia.